(Soulseller Records) Neppure tre lustri di esistenza per la band svedese, giunta oggi al terzo album e sette anni dopo il secondo. Questi sanguinari scandinavi suonano con le loro belle distorsioni tipiche del death metal svedese dei primi anni ’90, addizionando al tutto un suonare vagamente vicino al gore death metal statunitense. Avvinghiati a testi che parlano di morbosità, disturbi della personalità, perversioni sessuali, i Repuked sono un marasma di cose che risulta essere del totale e spietato death metal, colmo di toni torbidi. Cinquanta minuti di tribolanti riff che nelle fasi più lente esalano del timido doom metal, nonostante nella sostanza tutto appare comunque del detah metal piuttosto marcio. Un sound sfacciato e basilare, senza ricami, senza architetture di spicco nella produzione. La band suona in maniera viscerale, vera. Alcune progressioni e cavalcate risultano impetuose, soprattutto con l’abbinamento delle linee ritmiche del basso e di quelle delle chitarre. Roba truce questa, senza filtri e autenticamente death metal, con le sue piccole scappatoie grind, gore e slam.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10