(Napalm Records) Se avete un cuore e un orecchio sensibile alle melodie tenere, sognanti e placide e magari decorosamente melense, questo album d’esordio dei Rêverie è perfetto per voi. Per chi non è propriamente vicino a queste cose, rischia di stancarsi nell’ascoltare “Wandel”. La voce di Max Leonhardt riceverà consensi (ma anche il suo aspetto, tra la ragazze), ma il tedesco usato per cantare, potrebbe limitare parzialmente un possibile mercato internazionale. Le canzoni sono malinconiche, ma non depressive, hanno una loro carica interiore capace di soverchiare le emozioni negative. Per dare un’idea della direzione totale dell’album verrebbe da pensare (anche) agli ultimi Tiamat, basta prendere in esame la title track, “Hexe”, pezzo gothic metal, con punte vocali spiritate e growl, da risultare il più aggressivo in scaletta e la robusta “Nebel”, il pezzo migliore dell’album. Ma in questo gothic-dark metal i Rêverie hanno un versante più melodico, come nei synth di “Mond” che dipingono atmosfere tributanti alla new wave dark e alla neue deutsche härte, “Sommer”, “Ewigkeit”. I Rêverie hanno un’anima candida, ma come tutte le band “morbide” tedesche, ripetono eccessivamente gli schemi delle canzoni (personale giudizio di chi scrive). Ad aggravare questa ripetitività c’è anche una lunghezza media dei pezzi attorno ai 5′. Troppi! Accorciandoli i Rêverie si garantiranno molti più passaggi radiofonici di quelli che già assicurati.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10