(PRC/Hostile Media) “Sepulchral Torment” è sotto tutti gli aspetti un biglietto di presentazione, per la band nordirlandese di recente formazione. Un EP di cinque pezzi più intro, del più seminale blackened death metal. Riff di taglio classico, accelerazioni violente e diverse atmosfere gelide e nere. Il sound riporta alla mente gli Autopsy e le prime offese sonore dei Morbid Angel. Il death metal suonato è virulento, nervoso, il riffing si rivela malvagio e ben supportato dalle frenetiche evoluzioni del batterista Jay Rodgers. Il lavoro  è più o meno piacevole, ma suona inevitabilmente come già sentito. Non è tanto la struttura dei pezzi, bensì è il riffing che riprende schemi ben conosciuti. Gli Rex Shachath rivelano di esserci e si danno già da fare a suonare in lungo e in largo nel Regno Unito, ma la prossima release dovrà andare decisamente oltre i canonici schemi classici. Sufficienza di stima.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10