(Heart Of Steel Records/DeFox Records) Sono pochi gli album strumentali in grado di catturare la mia attenzione dall’inizio alla fine. Mi vengono in mente i classici come “Passion & Warfare” di Steve Vai, oppure “Surfing With The Alien” di Joe Satriani o ancora il primo lavoro dei Liquid Tension Experiment. Questo perché è alquanto difficile sopperire alla mancanza di parti cantate e raramente un artista, per quanto tecnico possa essere riesce a far ‘cantare’ il proprio strumento. Per questo motivo sono rimasto impressionato da “Maverick”, secondo album del talentuoso chitarrista dei brasiliani Krull. Oltre all’elevata caratura tecnica, caratteristica fondamentale per un album di questo tipo, Rick ha l’innata capacità di creare canzoni dirette e a cavallo tra potenza e melodia. La title track trasuda classe cristallina, con le tastiere (suonate dallo stesso Rick, esattamente come basso, synth e drum programming) in grande evidenza a richiamare la classe di Keith Emerson e l’anarchia sonora di Derek Sherinian. “Lifestream” ha sonorità più neoclassiche, con melodie che ricordano Bach. “Full Throttle” è diretta e potente, hard rock selvaggio e decisamente coinvolgente. “Twilight” è suggestiva e sognante, affine come melodie a “For The Love Of God” di Steve Vai. Un album estremamente variegato, con un perfetto bilanciamento tra classe, potenza e melodia. Secondo me, “Maverick” è uno degli migliori album mai usciti per questo genere.

(Matteo Piotto) Voto: 9/10