(ViciSolum Productions) Questo è il progetto parallelo di Tobias Jacobsson e Johan Fridell dei Netherbird. “Ofärder” è il terzo EP pubblicato dai Riket (il secondo è un live) e nel primo di esordio “Avarter” del 2016, vedeva anche la partecipazione di Adrian Erlandsson (At the Gates e altri). Ai suddetti si aggiungono anche Jerry Engström (Wormwood) e Stefan Schyberg (Pray For Locust), oltre a Love Stark (Mephoras). I Riket presentano tre pezzi di orientamento thrash-death metal. Nel pezzo intitolato “Livsgnistor fördödens fyrbåk”, perché la band usa lo svedese per i suoi testi, c’è anche un breve spunto di natura black metal e non solo in questo specifico. Tutto sommato però le tre composizioni hanno una struttura ben calibrata, un sound pulito e in questo si sente la provenienza dai Netherbird. Le melodie si sviluppano e mutano, i riff sono un divenire, un evolversi liscio dai lineamenti puliti. Lo stile è cristallino, netto e ogni sortita thrash metal viene seguita da partiture melodic death metal. Dunque solo tre pezzi e ottimamente esposti, gradevoli nella resa finale. “Ofärder” vuol dire ‘eventi sfortunati’ e i testi si basano su fatti realmente accaduti ma per l’appunto non positivi. “Dödsdansen i månskensnatten” apre l’album parla di uno spettacolo teatrale tenutosi in Svezia al Grand Hotel di Stoccolma nel 1885, quando una balconata venne giù e diciannove persone morirono calpestate dalla folla che scappava. Dunque i Riket specificano che i mosh pit del tempo erano molto più pericolosi e brutali rispetto a quelli di oggi. Un po’ di ironia non fa male!Oppure “Mot polen” che parla di tre persone che nel 1897 tentarono di raggiungere il Polo Nord con una mongolfiera e il destino a voluto che non arrivassero mai a destinazione. Furono ritrovati i diari e le foto dei tre e la copertina dell’EP è appunto tratta da questo archivio rinvenuto tempo dopo la scomparsa degli esploratori.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10