(Atomic Fire Records) Sono passati sei anni da “Armor of Light”, QUI recensito, con i Riot V che ora passano dalla Nuclear Blast Records alla scissionista Atomic Fire Records per “Mean Streets”, il diciassettesimo per la band diventata dopo nel 2013 Riot V e dunque come tale formalmente al terzo album. L’heavy metal degli statunitensi ritorna tra noi bello e lucente, con un ventaglio di canzoni tra le quali alcune seducenti per i riff snelli, variopinti e un cantato, di Todd Michael Hall, eccellente. Tra pezzi spediti e non, pochi lampi di power metal, proprio la title track, e un sensibile retaggio speed metal ma di natura più pulita e meno raw rispetto a quello classico, per esempio “High Moon”, ecco che il buon nome dei Riot V risplende. Pur con la presenza di alcune canzoni meno seducenti rispetto ad altre, oppure semplicemente incisive per via della sola prova maiuscola di Hall, resta chiaro che i metallari di New York ormai tenuti insieme dalla vecchia guardia formata dal duo Mike Flyntz, chitarrista, e Don Van Stavern, bassista, tengono alto il buon nome dell’heavy metal. Dopo la morte del chitarrista Mark Reale, nel 2012, chi ha continuato si è sentito in dovere di darsi un nome che li distinguesse da ciò che erano con Reale. Da allora i Riot V hanno inanellato delle buone prove e questa nuova identità li ha rilanciati. “Mean Streets” è davvero gradevole e anche nei vari momenti di flessione i quali, come già scritto, sono le linee vocali a dare il qualcosa in più alla canzone del momento. In fin dei conti i newyorkesi ne escono bene da questa nuova pubblicazione. E poi, perché nasconderlo? Rivedere una copertina con la mascotte Tior è sempre un piacere!

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10