(Coroner Records) Agguerriti, carichi di adrenalina, baschi. Gente arcigna e tosta. I Rise To Fall con “Defying the Gods” sono al secondo lavoro, esprimendosi attraverso un modern metal, con largo uso del death metal melodico. La produzione è di colui che quando mette le mani in cabina di regia  non sbaglia nulla, ovvero Ettore Rigotti (Disarmonia Mundi). Nella matrice del nucleo sonoro dei Rise To Fall si trova anche l’apporto tastieristico di Alessio Neroargento, ma soprattutto delle linee melodiche ovviamente accentuate e innestate in un sound sempre potente e dinamico. Peccato per l’originalità. Non dovevano inventare nulla i Rise To Fall, ma il loro sound è decisamente troppo generico e simile ad altre decine di band (però loro si muovono in questa una corrente stilistica ormai in espansione). Si notano che le loro capacità tecniche sono ben evidenti e quindi aspettarsi qualcosa di più consistente da questi ragazzi è d’obbligo. “Defying the Gods” propone alcuni pezzi di un certo interesse, ma tra quelli certamente più coinvolgenti ci sono “Ascend to the Throne”, “Lost in Oblivion”, davvero aggressiva e serrata, “Instruction Cycle” e “Reject The Mould”. Altri pezzi pongono l’ascoltatore a doverli passare in rassegna di nuovo, ma in genere è l’intero “Defying the Gods” che non offre troppi spunti che lo puntellino nella mente di chi ascolta.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10