(Cleoparta Records) Industrial metal in forma purissima. Immaginate un essere deforme figlio di Rammstein, Mortiis e Samael… con molto nu metal anni ’90 (stile Jonathan Davis) ed un tocco di The Monolith Deathcult… con un palese abbandono in territori industrial black. Questo è il riassunto del nuovo album degli americani Ritual Aesthetic. Nove brani estremi, taglienti, elettronici che non perdonano, non fanno respirare, pensare, nove brani che confondono le idee, la mente, nove brani di metal, di noise, di elettronica con spunti dark dance favolosi. Headbanging digitale con “Life Amnesia”, brano mostruosamente rave, dannatamente black, innondato da scream crudeli massacrati dall’elettronica. Ansiosa “The Analog Flesh”, nervosa ma anche atmosferica “Divided”. Livelli industrial spietati con “Dread”, mentre un’oscurità digitale dilaga con “Malefaktor”. Album che destabilizza ed irrita. Ma capace di coinvolgere e stuzzicare. Tra il massacro delle vertebre ed il sudore di danze tossiche sotto le tetre luci psichedeliche. Un connubio geniale di elettronica, inospitalità industriali e metallo estremo!

(Luca Zakk) Voto: 7/10