coprobotm1 coprobotm2 coprobotm3(Autoproduzione)  Immaginatevi Ennio Morricone e Sergio Leone. Quest’ultimo con la barba lunghissima, e due occhiali spaziali, di dimensioni assurde. Sono li, seduti, in mezzo al deserto. Prossimo villaggio a dieci miglia. Il vento soffia, c’è la polvere. Si fanno una canna. Un’altra. Un’altra ancora mentre Sergio spiega a Ennio il suo prossimo western con, ovviamente, Clint Eastwood come protagonista. Sergio si esalta, Ennio già pensa alla melodia. Sono strafatti. Ad un tratto arrivano due cattivi -o la borsa o la vita-. Sono brutti. Sporchi. Ed assetati di sangue. Sergio ed Ennio pensano “Cazzo, qui si mette male… ci vorrebbe…”… non finiscono la frase che da dietro un cespuglio secco, vicino a quello scheletro di albero, silenzioso testimone di morti ammazzati appesi con il cappio, esce Clint Eastwood. Completamente nudo, tranne che per il  il poncho, il cappello, gli stivali. Ha gli occhi iniettati di sangue, si è appena masticato una badilata di pastiglie multicolori, è fatto come un cammello, la sua mente viaggia nei paraggi di Urano, vede i cattivi, e da voce alle due bocche da fuoco che stringe in mano. Nella sua mente distorta sono raggi fotonici, nella mente di Ennio sembrano il suono di due tamburi, in quella si Sergio si materializza l’apocalisse che cerca di inseguire, che cerca di catturare dentro una bottiglia vuota di gin, per svuotarla poi dentro un nuovo film. I cattivi vengo riempiti di piombo, Clint ha svuotato entrambi i tamburi. Quello con i baffi è ingrassato di dieci   integratori alimentari al piombo conficcati  nel cuore, mentre a quello al quale mancava un occhio, ora, due pallettoni hanno rimarcato la menomazione, trapassandogli il cranio. Un solo foro di uscita. Sono totalmente fuori di testa? Io? Forse. Normale non lo sono di certo, ma questi Robotmonkeyarm sono messi molto peggio. Progetto assurdo, di origine americana, composta da una fila infinita di musicisti di tutti i tipi. Loro definisco il loro genere “spaghetti-noir/surf-core”. Definizione perfetta. Tanto perfetta quanto “pizza-western/follia-ambientale”. Oppure “divagazione cinematografica/deviazione intellettuale”. O anche “diligenza piena di cocaina con cocchiere in pieno trip da lsd”. Questi si auto dichiarano amanti delle musiche di Ennio Morricone. Dicono di proporre un mix aggressivo di musica strumentale con influenze surf, punk, space, pop, garage, colonne sonore, western all’italiana, spy movies, con un po’ di fantascienza anni ’50, e cinematografia anni ’70 aggiunti come condimento. Dicono anche che questo è il culmine di una passione musicale in mano a gente con troppo tempo libero. Hanno ragione pure loro! Lavoro diviso in tre parti, tre EP di quattro pezzi ciascuno, un totale di dodici (come i colpi sparati dai due revolver di Clint) pezzi assolutamente geniali, fantastici irresistibili. Un mix intelligente e ricco di una vasta cultura moderna su un sacco di cose: cinema, fantascienza, fantasia, arte, divagazione. Genialità pura. Robot con braccio preso ad uno scimmione. Scimmione con un braccio meccanico. Un Clint Eastwood con la faccia da scimmia. Una pupa da salvare. Ma cazzo, la pupa se la fa lo scimmione. Ed il robot prende il machete. Ha le sue ragioni per essere incazzato, no? Ma per cosa poi? La pupa è un altro dannato automa.  Birra e spiaggia. Surf and fun. Ma chi se ne frega poi?   Forse non è così… però questo è quello che leggo nella musica, è questo che vedo nelle tre stupefacenti copertine di questi EP. Quarantacinque minuti di assurdità musicale, dannatamente ingegnosa, maledettamente stupenda. Musica trasformata in film e poi teletrasportata in una dimensione dove il film è la musica stessa. Quasi tutto strumentale (Tranne due pezzi). Quasi tutto pieno di qualsiasi cosa. Vi basta ascoltare le prime due tracce del primo EP: “L’automa” e “Il Brutto” (si, molti titoli sono in Italiano). Due pezzi assurdi, un’altra dimensione musicale. Follia spaziale.  I tre EP hanno dei titoli emblematici: Il primo: “Robot Senza Nome!”. Il secondo: “Cinema Vomitif & The White Mask Of Doom!”. Il terzo: “In Memoriam To Those We’ve Lost And Those We Don’t Remember”. A cavallo tra l’ironia e la tossicodipendenza. Un mix letale di sostanze mortali. Ci troverete western, ci troverete cartoni animati. Ci sono super eroi, inseguimenti polizieschi in una Los Angeles di quaranta anni fa. Ci sono sparatorie stellari. Ci sono mezzogiorni di fuoco. Ci troverete sigle anni 70. Ci troverete pop, dance, metal, doom, grunge, e ci troverete semplicemente quello che vorrete trovarci. Geniali, assolutamente geniali.

Non perdeteveli: http://robotmonkeyarm.bandcamp.com/

(Luca Zakk) Voto: 9/10