(Me Saco Un Ojo / Pulverised Records) Tibor e Lambert pubblicano il secondo album come Rothadás, suonando qualcosa tra il death e un doom metal dai contorni oscuri e cupi. Il riffing è robusto e con distorsioni cavernose, affiancato da un drumming volubile e un growl dalle diverse profondità, tanto da variare occasionalmente verso un semi-scream arso. Il duo ungherese si cimenta in accelerazioni e decelerazioni, con le fasi veloci a risultare tra i momenti più travolgenti dell’album con quella vaga ascendenza melodica alla Bolt Thrower. Ciò non toglie che i Rothadás siano distintivi anche nelle fasi tipicamente doom, dunque pesanti e marcate. In esse spuntano anche motivi melodici o dei singoli refrain che arrivano come colpi di lame in quelle tetre e decadenti atmosfere. In questo modo di suonare i Rothadás mostrano infine un buon equilibrio tra le fasi death e doom metal, sprigionando al contempo un’atmosfera avvolgente e tenebrosa.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10