coprunningwild(SPV) Per chi ha adorato i Running Wild nell’epoca d’oro, l’uscita di un nuovo disco genera sempre una certa ansia… E allora, prima di descrivere pregi e difetti iniziamo subito con il dire che “Rapid Foray” è il più bel full-“length” della band tedesca dai tempi di “The Rivalry” (ovviamente escluso). La notizia più confortante è che tornano prepotentemente le tematiche piratesche, coadiuvate da un songwriting finalmente all’altezza dopo tanti anni: dimenticate l’inspiegabile “Shadowmaker”, il Capitano Rolf riparte dal già discreto “Resilient” reinserendo gli elementi tipici che avevano reso immortali i suoi lavori più famosi. Senza scomodare perle come “Pile of Skulls”, “Blazon Stone” o “Black Hand Inn”, “Rapid Forey” è dunque un album che ci riconsegna i Running Wild in un buon stato di salute. Il disco risulta sicuramente più ricercato dei precedenti, con pezzi decisamente più curati, e le telluriche “Black Skies, Red Flag” e “Warmongers”, poste in apertura, sono lì a dimostrarlo: inutile dire che un inizio così terremotante mancava dai tempi del già citato “The Rivalry” (ed eravamo nel 1998!). Il disco non contiene eccessivi cali di tensione, e sono sicuramente da segnalare l’istant classic “Black Bard”, ideale pirate song che entrerà nel cervello al primo ascolto, e la bellissima “The Last of the Mohicans”, consueta suite finale di oltre 11 minuti che racchiude in un solo brano tutto quello che ci si aspetta dai corsari germanici. Si difende bene anche l’allegra titletrack, e l’insieme fa dimenticare qualche episodio un po’ banale e sottotono (penso in particolare a “Stick to your Guns”). Il disco scorre dunque via che è un piacere, ma si avverte la mancanza di pesantezza, di ‘cattiveria’, per così dire: i suoni, decisamente migliori rispetto alle ultime release, sono comunque ancora lontani dal quel suono pieno è battagliero che ci aveva fatto amare questa band, il tutto risulta più asciutto, asettico e non ultimo, mancano la determinazione di uno Jorg Michael o la dinamicità di uno Stefan Schwarzmann dietro le pelli. “Rapid Foray” rimane comunque un acquisto obbligatorio per tutti i fan. Bentornato, Capitano!

(René Urkus & Stefano Quaranta) Voto: 7,5/10