copsteviefar(Autoproduzione) Prima di passare al nocciolo della sostanza di questo lavoro, occorrono alcune righe per chiarire di chi si sta parlando. Aerial Ruin è un progetto solista di Erik Moggridge uno che suona con i Old Grandad, band stoner, e Drift Of A Curse ed Epidemic. Sono tutte band americane, come lo sono le band Dark Castle e Taurus del chitarrista Stevie Floyd, altro personaggio orientato tra stoner, sludge e cose simili. I due si sono uniti appunto in coabitazione per questo split, attraverso sei canzoni a testa. I pezzi di Aerial Ruin  sono totalmente basati su voce e chitarra acustica. In alcuni pezzi di Moggridge compare anche Floyd come voce (e lui ospita Morridge nei suoi)  oltre alla presenza di Wrest di Leviathan e Lurker Of Chalice. Dunque un totale allontanamento da suoni ruvidi e l’uso di niente di più forte delle corde di un’acustica. Nessuna concessione ad altro. Le note della chitarra sono cantilene semplici e che si ripetono, le voci forniscono qualche diversificazione e vago cambio di scenari e andamento delle melodie. Più ricca e vivace la porzione di Floyd, con chitarre sempre soffuse, poche quelle acustiche, voci soliste e con cori ed effetti aggiuntivi e sovraincisioni, oltre ad atmosfere oniriche e claustrofobiche e quasi dark ambient in tanti momenti, tanto da essere una specie di Dead Can Dance. Molto diversi dunque i due lati (lo split è disponibile in vinile e digitale) di questo lavoro e più nell’emotività che nella sostanza della materia sonora. Tuttavia le proposte sono piacevoli, tenebrosa quella di Stevie Floyd, intimista ed elegiaca quella di Aerial Ruin. La masterizzazione è dell’esperto e immenso James Plotkin (OLD, Scorn ecc.).

(Alberto Vitale) Voto: 7/10