(No Remorse Records) Probabilmente, se i Rhapsody fossero stati tedeschi avrebbero avuto il suono dei Sacred Outcry… i quali, comunque, sono greci! Eppure, il suono proposto nel loro secondo capitolo discografico suona molto tedesco, pagando dazio alle varie colonne del power mitteleuropeo; la voce, limpida e cristallina come il genere impone, è molto simile a quella di Lione, mentre la batteria macina ritmi veloci come il genere impone. Le chitarre vibrano all’unisono per forgiare riff e assoli assolutamente calati nella parte, anche se le canzoni sono davvero senza personalità, vivendo per l’appunto proprio in funzione dei grandi del passato e del presente. Certo va riconosciuta ai Sacred Outcry una buona dose di convinzione e padronanza tecnica e compositiva, senza la quale non saremmo qui a recensire un disco comunque piuttosto buono, che ha come unico difetto i diretti rivali del genere.

(Enrico MEDOACUS) Voto: 7/10