copsacredsteel(Cruz del Sur/Audioglobe) Erano circa quattro anni che non si avevano notizie dei Sacred Steel: li ritrovo oggi con questo “Bloodshed Summoning” e in forza alla romana Cruz del Sur. Come emergeva già da “Carnage Victory”, la band ha ormai totalmente abbandonato l’epic/power metal manowariano degli esordi in favore di un thrash molto germanico e dinamico; cosa che può dispiacermi personalmente, ma mostra come Gerrit P. Mutz e compagni abbiano l’heavy metal nel sangue, e riescano a far bene anche lontani dalle posizioni di partenza. Si apre con la furia power/thrash di “Storm of Fire 1916”; “No God/No Religion” è una feroce apologia dell’ateismo fondata su un ritornello martellante. Anche la titletrack, un vero carro armato dai toni cupi e sempre molto carichi, ha un refrain che si fa cantare subito; ma se prediligete la velocità potete rivolgervi a “Under the Banner of Blasphemy”. Alla lunga, in ogni caso, il disco appare abbastanza omogeneo, e quando si arriva alla notevole “Journey into Purgatory” si avverte un po’ di stanchezza. Tuttavia il defender medio di solito non bada a queste cose e anzi si bea della monoliticità di un disco, quindi… anche se trovo che questo “Summoning” sarà maggiormente apprezzato nel centroeuropea che qui da noi. Tre bonustracks in chiusura, compresa la cover dei The Misfits “Dig up her Bones”. Disponibile su cd o su vinile limitato (rosso o nero).

(Renato de Filippis) Voto: 7/10