(Blood Harvest Records) Non c’è niente da fare: se gli americani tentano di fare black, nella stragrande maggioranza dei casi finiranno per fare del death tecnico. E i Sacrilega non sfuggono alla regola… Ma poco male, visto il risultato. Sette tracce pesantissime, tirate e strutturate con l’unico scopo di essere un pugno sul timpano dell’ascoltatore. Risultato raggiunto, comunque. Riff velocissimi sterminano qualsiasi parvenza di melodia, una batteria schizzata e frenetica vomita tempi da mitragliatrice, mentre la voce gracchia blasfemie su blasfemie, il tutto in strutture canzoni frenetiche e nervose. Per la gioia di chi apprezza il filone di Morbid Angel e compagnia (anche se qui il cantato non è brutal). Che dire, dopo l’EP che ha fatto da apripista due anni fa, l’album di debutto è una conferma, solida e ben realizzata. Stupire? Lasciamolo agli altri…

(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10