The Peter Iredale Shipwreck(Autoproduzione più altri*) Deriva sonora verso catastrofe, oscurantismo, atmosfere ossessive e disturbate, con un fare alla Godflesh ma in versione meno fredda. “Déroutes Sans Fin” è un’opera arsa, dissanguata da sentimenti e sacrificata ad una sorta di freddo formalismo che disciplina i ritmi possenti, marcati e in alcuni casi dall’istinto tribale. Chitarre scarne, ipnotizzate, scheletriche e voci oscure. Una sorta di post-industrial mischiato al verbo degli Swans e alla mentalità nichilista e dark. I Saison De Rouille prosciugano il songwriting da ogni cosa: gli elementi superflui sono banditi e si crea così un sound scarno e metallico, cosparso a tratti di patine acide e semi-sperimentali. C’è una sottile ricchezza sonora in queste gabbie di follia, morte e angoscia, vissute in una dimensione post-industrial marcia, incompleta, ma pur sempre votata a una serialità nei suoni e nel modo di comporre i brani ampiamente manifestata. “Déroutes Sans Fin” è una recita catatonica, insistita, modale e tuttavia non manca di brevi spunti appena più vivaci e contaminati da idee appena un po’ lisergiche.

*L’album è co-prodotto da sei etichette, in LP da Cold Void Emanations, Le Crepuscule Du Soir, Heart & Crossbone Records, Opn Records, e da Kaosthetik Konspiration e Ocinatas Industries in CD deluxe.

http://saisonderouille.bandcamp.com/

https://www.facebook.com/saisonderouille

 

(Alberto Vitale) Voto: 7/10