copsarke16(Indie Recordings) In fin dei conti se i Darkthrone si sono sganciati dal black metal, Nocturno Culto e Sarke non potevano poi non fare la stessa cosa. Pur vero che i due hanno sempre fatto dei passi avanti nella direzione opposta dal quale provengono, oppure lo hanno contornato, ma “Bogefod” è di quanto più heavy e thrash i Sarke abbiano potutto fare fino a oggi. A ben vedere l’opinione finale su questo quarto album è l’assoluta varietà compositiva che Nocturno Culto (Darkthrone) alla voce, Sarke (Khold, ex Old Man’s Child e altri) al basso, Steinar Gundersen (Spiral Architect, collaboratore dei Satyricon dal vivo) alle chitarre e Anders Hunstad (anche lui con i Satyricon) alle tastiere, hanno saputo infondervi. “Bogefod” non mostra mai lo stesso registro in ogni canzoni. C’è differenziazione, qualche fase atmosferica, alcune quasi intimiste, ma ci sono anche quelle cadenze pesanti tipiche e svolte furiose oppure articolate. Il tutto è un procedere nuovo e ogni ascolto porta a una maggiore consapevolezza su questo album e a un ulteriore scoperta. Il doom per esempio è un’altra componente che spesso ritorna, pur non distinguendolo nel senso della sua vera forma, oppure come se esso fosse una storpiatura dei celebri rallentamenti alla Darkthrone’. I testi vertono su un episodio della saga nordica “Eyrbyggja”, ovvero della morte di Torolv Bogefod e del suo ritorno dalla stessa. È questa una storia che ha mille anni, oggi ripercorsa attraverso chitarre ribollenti, a volte sulfuree, tastiere perfette che tingono atmosfere, una sezione ritmica solida e un cantato ormai facilmente riconoscibile nel timbro.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10