(Purity Through Fire) Il terzo album dei tedeschi Sarkrista è veramente un giuramento di profonda eresia, con quei mid tempo incalzanti, quel sound tanto glaciale quanto caldo e possente costantemente in grado di generare un groove incalzante sferzato da una energia sonora travolgente. “Sworn to Profound Heresy” è sangue maligno che fuoriesce da innumerevoli ferite, un’agonia sacrificale che mira esclusivamente ad un innalzamento spirituale nel nome del demonio. La band non solo ha composto un album impetuoso, ma ha voluto fare le cose in grande ospitando alcuni nomi essenziali appartenenti al black più puro e dannato, un black che osanna il peccato originale e la sua stirpe altrettanto peccaminosa: troviamo infatti la voce di Lord Lokhraed dei Nocturnal Depression (il quale ricambia il favore visto il vocalist Revenant è stato ospite nell’ultimo album dei francesi, “Tides of Despair”, recensione qui https://www.metalhead.it/album/nocturnal-depression-tides-of-despair/), quella di Ahma della one man band finlandese AntimateriA e quella di The Infidel (aka Ari Pitkänen) di Curse Upon A Prayer e Rietas, senza dimenticare le tastiere di Birjer H. anche tastierista dei tedeschi Bloody Virgin. Dopo il drammatico rituale del bellissimo intro, è la title track ad assaltare senza ritegno, senza rispetto, evidenziando un gusto immenso per riff taglienti, ritmi tumultuosi e linee vocali feroci. I mid tempo tirati e pulsanti che caratterizzano il songwriting dei tedeschi non tardano ad arrivare, dando vita ad una corsa disperata dominata dal male più puro. Tracce di black’n’roll e una corposa melodia sferzano sui venti gelidi di “Lair of Cursed Remains”, mentre tremolo e riff crudeli imperversano sulla tormenta sonora generata da “Ablazing Ritual Torches”, altro pezzo che regala una ritmica memorabile, headbanging incisivo e ricercatezze negli arrangiamenti molto ben riuscite. “The Chosen Ones of Satan” è uno dei migliori brani dell’album con la voce inconfondibile di Lord Lokhraed che duetta con Revenant: rocambolesco, drammatico, disperato… e con un ritornello superlativamente epico, martellato da un drumming che punta ad una gloriosa dannazione eterna. Glaciale “Conjuring the Profane Fury”, canzone con ancora rimiche irresistibili, ottime chitarre, un drumming tuonante oltre ad un cantato pregno di disperazione. Suggestiva “Destroyer of the Sun”, con la valida performance di The Infidel, una prova caratterizzata da arpeggi malinconici ed ancora una volta ritornello assolutamente indovinato. Furiosa e tormentata “The Beast Reborn”, prima delle conclusiva “A Whisper From Forgotten Coffins”, canzone dominata dall’oscurità con il contributo di Ahma. Tra il black tedesco e quello finlandese (dal 2018 nella band milita il chitarrista finnico Valtteri Tuovinen, anche negli Infernarium e nei Malum, senza contare che altri componenti spaziano tra Germania e Finlandia, come il vocalist Revenant che è anche membro dei Sarastus), un black che trasuda purezza, furia diabolica senza il ricorso di tempi estremi o blast beats laceranti: i Sarkrista compongono inni al male, marce cadenzate che accompagnano con gloria e senso epico in basso, verso gli inferi, tra le fiamme eterne. Con la scena black metal che evolve, devia, trasla gli ideali, in qualche modo progredisce o matura, oppure più semplicemente vede gli attori scivolare via dalle origini, i Sarkrista rimangono fedeli alla linea: una pura, indiscutibile e devota adorazione di Satana!

(Luca Zakk) Voto: 9/10