(autoprodotto) L’americano David Baxter, batterista dei Trenchant ed ex di bands quali Škáŋ, Skrew e Plutonian Shore ha creato un suo personalissimo mostro. Sarpa, una one man band, prende la musica estrema e la contorce ai limiti della fisica dando origine ad una entità sonora tanto assurda e contorta quanto geniale ed originale. Confini musicali violentati, verso una nuova dimensione dove una canzone non appartiene più ad un genere musicale, al massimo può essere caratterizzata da uno stile predominante lasciando comunque spazio a qualsiasi altra influenza artistica, senza limiti o pregiudizi. Strana introduzione con “Cleanse”, un breve brano di matrice avant garde black, con radici old school ed un certo livello di teatralità. “Triad of Might”, il brano più lungo, spazia da un grind core forsennato, ad un black demoniaco ricco di dissonanze, cambi improvvisi, senza comunque dimenticare un mid tempo esaltante. Poderosa, oscura e ricca di intensi arpeggi ed accattivanti tremolo “Predacious Dimensions”. Stupenda “Evanesce”: emergono sonorità etniche, si vaga tra doom e tendenze gotiche, mentre una chitarra metal classico s’affaccia con provocazione, abbandonandosi anche a parti soliste. Trasuda sangue, violenza e caos la furiosa “Anguishing Reveries”, mentre appare imponente la titletrack, la quale per certi spunti ricorda gli olandesi The Monolith Deathcult, anche se poi prosegue per un suo inerpicato sentiero sonoro lungo il quale il black diventa depressive, evolve verso il prog sfociando in un lungo finale affidato ad una sublime chitarra classica. Drammatica la suggestiva e conclusiva “Horizons Worlds Beyond”, un brano dove il death metal è una presenza inquietante, mentre aperture pagan si intrecciano con un folk d’avanguardia e tendenze remotamente space-rock. Partendo dal black metal, Sarpa divaga con geniale noncuranza verso death e thrash, quasi una forma di supporto energetico per poi procedere con sfacciataggine verso aperture acustiche, rock progressivo e pure sfumature folk che non dimenticano sonorità anche afro-latine. Musica senza limiti che cresce ascolto dopo ascolto rivelando una visione alternativa e maledettamente coinvolgente.

(Luca Zakk) Voto: 9/10