(Napalm Records) Non un album, almeno non nel senso comune del termine; piuttosto un viaggio atmosferico, neurale, emozionale, capace di toccare la profondità della psiche, esattamente come la sua controparte grafica, ovvero i dipinti del leggendario Edvard Munch. Questa release, infatti, altro non è che l’accompagnamento sonoro scritto da Satyr dei Satyricon per la mostra “Satyricon & Munch”, ovvero un progetto artistico nel quale si incontrano le opere d’arte del celebre pittore norvegese con la musica dei connazionali Satyricon, in un allestimento all’interno del Munch Museum di Oslo il quale prevede delle opere di Munch orientate su temi esistenziali e per le quali la band ha composto della musica che contribuisce a creare un flusso artistico d’interazione tra immagini e suoni. Un incedere spesso marziale, immensamente teatrale… quasi cinematografico, un ambito sonoro tanto drammatico quando lo sono le tele di Munch. Emergono i meandri tetri e a volte dissonanti tipici della musica per la quale la band è famosa, non mancano divagazioni dal sapore cosmico, psichedelico, fino al black ma andando anche oltre i confini del noise e dell’industrial… confini che per definizione con questa opera vengono travolti, distrutti, disintegrati. Quasi un’ora di magia sonora, di stato d’ipnosi, di viaggio surreale, oltre la fisicità della carne, oltre l’equilibrio della mente, in una galassia di suoni generati con sintetizzatori analogici, chitarre, bassi, theremin, vari fiati, archi e strumenti tradizionali. Impressionante come i Satyricon siano riusciti a dipingere una tale resa emozionale: musica che dovrebbe accompagnare la visione dei dipinti… ma anche musica che ascoltata da sola, al buio, quei dipinti li fa immaginare… più vividi ed impattanti che mai! Nessuna colonna sonora e nemmeno un album strettamente ambient: qualcosa di diverso, qualcosa di ancora più profondo, qualcosa di ancora più infernale.

(Luca Zakk) Voto: 10/10