(Autoproduzione / Blood Fire Death) Secondo album per i catalani Saüc, a quattro anni dal debutto “Eterna”, un disco di ottimo heavy metal, con forti influenze thrash e cantato in lingua catalana. “Catarsi” mantiene una certa potenza, pur allontanandosi decisamente dal thrash, abbracciando un sound più moderno, capace di unire il metal di inizio anni ’90 con un approccio più aperto verso l’alternative e il progressive. Il sound è potente, caldo, pulsante, con le chitarre forse meno taglienti rispetto al passato ma più avvolgenti, intraprendendo un’evoluzione che, con i dovuti paragoni, abbiamo potuto apprezzare negli Angra ai tempi di “Fireworks”. Tali sonorità evidenziano perfettamente il taglio più introspettivo, profondo e criptico, eppure donano anche un’insospettabile pesantezza nei momenti in cui la band decide di premere sull’acceleratore, come accade nella parte centrale della lunga, progressiva e ambiziosa “Indibil I Mandoni”, caratterizzata da un’accelerazione furiosa che flirta col death metal. “Bèstia” è trascinante e diretta, con un testo critico verso la barbara tradizione della corrida, mentre l’intensa “Després Del Silenci” tratta della violenza di genere. “Series Tu” è una ballad dolce al punto giusto, senza per questo risultare minimamente smielata. Un disco che racchiude un mood che guarda con un occhio alla tradizione, senza per questo rinunciare a essere moderno e contemporaneo.

(Matteo Piotto) Voto: 9/10