(Militia Guard) Negli ultimi anni, i Saxon hanno bombardato i loro fans di ristampe, edizioni speciali e nuovi prodotti: molti di questi erano testimonianza di esibizioni dal vivo. Pescando dall’archivio delle recensioni, abbiamo il Live di Wacken 2009 uscito nel 2012, quello di Manchester del 2013 uscito nel 2014, il ricco cofanetto delle “Saxon Chronicles II”, con la registrazione video di altri quattro show, la ristampa della ‘Parte I’, con altre due esibizioni (naturalmente più datate: 2001 e addirittura 1989), il recente “Let me feel your Power”, altri due concerti del 2015 più frammenti di uno dell’anno successivo… e non dimentichiamo che la ristampa di “Heavy Metal Thunder” aveva come bonus cd un live del 2014. Fanno in totale 12 concerti nei prodotti degli ultimi 7 anni: credo che nessuno abbia osato tanto… ad arricchire ancora il parterre esce oggi “The Eagle has landed 40”, che con il disco del 1982 ha in comune praticamente solo il nome: allora un vinile di circa 40 minuti, oggi un set che contiene 40 brani (!), supera le tre ore, e vuole celebrare i 40 anni della band con un mastodontico set di 3 CD, disponibile anche in un ancor più lussuoso box di cinque, dico cinque vinili in sole 747 copie… Se conto bene, le canzoni sono prese da ben 16 date diverse, che spaziano dal 2007 al 2018: qualità e resa variano naturalmente moltissimo (i pezzi dallo show di Berlino nel 2011 sono quelli in cui Biff se la cava meno bene, mentre sono molto ispirati quelli di Wacken 2014), e la lunghissima scaletta contiene non solo classici (anzi mancano diversi brani storici), ma anche canzoni meno famose e meno eseguite dal vivo. Non potevano mancare qualche momento di tributo ai Motorhead (una cover di “Ace of Spades” con ‘Fast’ Eddie Clarke, e una “747” con Phil Campbell, rispettivamente London 2016 ed Helsinki 2015), e qualche collaborazione (alla “20.000 Ft.” di San Antonio 2018 partecipa Andy Sneap), ma l’impressione è che questa strabordante celebrazione, per quanto ottimamente riuscita, vada definitivamente a saturare il mercato delle ultime uscite saxoniane. Ribadisco, il piatto è ricchissimo e non ci sono certo elementi per criticarlo in sé: ma non si può fare finta che “The Eagle has landed 40” non esca a valle di tanti, troppi live dei Saxon negli ultimi anni. Biff e soci si meritano i migliori fan del mondo, fra i quali certamente mi includo, ma è diventato impossibile seguirli in ogni uscita.

(René Urkus) Voto: sv.