(Autoproduzione) Ormai nel mondo metal si ristampa qualunque cosa: ma non avevo mai visto un ‘quinto anniversario’… vabbè, perdoniamo gli onesti romeni Scarlet Aura, che evidentemente volevano riempire il vuoto causato dalla pandemia e far circolare di nuovo il loro secondo disco (il primo in lingua inglese), qui ri-registrato. Un power/gothic che strizza l’occhio al modern metal, ma dotato di un buon refrain, per l’iniziale “Immortal in Your Eyes”: si potrebbe pensare agli Xandria o ai nostri Secret Rule. La singer Aura Dănciulescu è intensa, a tratti trascinante nella power ballad “My Own Nightmare”, mentre “Chasing My Horses” va inteso come un tentativo ammiccante di fare rock/metal di cassetta (pur se comunque con una certa ironia). La titletrack convince grazie al refrain; con “Fortune Teller” i nostri tentano ottimamente la strada del folk metal, per cui il brano, animato da una Aura in stato di grazia, sembra un incrocio fra Loreena McKennit e gli After Forever! Meno efficace è invece il canto ritmato da indiani d’America di “Shamanic Eye”. “Riding Like the Wind” contiene già – strano ma vero – gli incitamenti ai fan che ascolteranno il brano dal vivo; d’ordinanza la power ballad conclusiva “Silent Tears”, per la quale comunque Aura organizza sempre bene le linee vocali. Interessante prima testimonianza di una band che, in seguito, ha scelto un sound sempre più ‘pompato’.

(René Urkus) Voto: 7,5/10