copscreamarena(Mighty Music/Target) Hard rock? Hard rock melodico? Heavy metal? Definizioni che coprono solo parte della poderosa musica degli inglesi Scream Arena, che arrivano al primo full length: questo è infatti hard rock cattivissimo, maledettamente cupo, oscuro, perverso. E non sto assolutamente parlando di dark wave, gothic o correnti musicali simili; no, anzi, parlo solamente di quanto cattivo e tetro suoni questo hard rock di “Scream Arena”, un hard rock che di solito è un genere che viene combinato con allegria, grinta, potenza. Per certi versi mi ricorda gli ultimi Kingdom Come, solo che qui c’è molto più abuso dei toni bassi sparati a palla, tanto quanto i toni alti risultano tagliati, attenuati, oscurati. Ma la cosa più pazzesca del sound degli Scream Arena è il cantante, attorno al quale gira l’intera impostazione sonora, un cantante potente che si mantiene quasi in secondo piano, senza eccedere, con un tono cupo, rauco, maligno. Oscuro, per riassumere. Lo devo ammettere: questo brutale mix di hard rock da groupies, sballo, droga e festa farcito da questa tonalità tetra, perversa, con quealla voce che riesce a ricordarmi Steve Sylvester dei Death SS… mi esalta, mi carica. Un feeling costante di totale benedizione e spietata dannazione. Stupendo! Sono undici le tracce proposte, che riempiono di sound cinquanta minuti delle nostre vite, cinquanta minuti di esperienza altamente esaltata ed intensamente maledetta. Cinquanta minuti dove la voglia di sballo ed il desiderio del suicidio vanno a braccetto. Tagliente e provocante “The Price Of Love”. Stupenda “Racing To The End Of Night”, ritmica superba, quel dettaglio di tastiere che mi fa impazzire, quel cantare provocante che intimorisce. Grinta subdola e cattiveria su “House Of Pain”. Pesante “Heartbreak Hotel” (cover di Elvis Presley). Memorabile “Knave Of Hearts”, con la ritmica letale e la linea vocale infernale, mentre “Forever” è un inno hard rock portato in tonalità horror, ed è uno dei tanti pezzi con un assolo molto ben costruito. La bellissima conclusiva “Queen Of Dream”, dopo la tenebrosa introduzione si abbandona ad un sound che non può non farmi pensare alle produzioni recenti dei Death SS, senza mai dimenticare le regole hard rock, cariche di quell’energia pulsante e travolgente. Un album che mi tocca profondamente, dove fatico a ragionare con chiarezza. Questo dark hard rock è magnetico, è tentazione, è un vortice che porta verso una caduta inarrestabile verso stupendi inferi dove la musica suona a volumi immondi: piena di potenza, carisma. Un album che coinvolge, rapisce e lascia il segno.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10