(Signal Rex) Pur esistendo di fatto dal 2012, il gruppo qui recensito approda nel mondo delle pubblicazioni ufficiali, rimettendo mano ad un progetto uscito digitalmente nel 2017 e che qui assume la dovuta dignità sonora. “Valtakunta” si compone di quattro capitoli molto lunghi e articolati, singoli episodi che seguono comunque uno sviluppo coerente nel momento in cui l’ascoltatore li accosta l’uno all’altro. Il black dei Se Lusiferin Kannel è una musica distorta, discrasica e in un certo senso frammentaria nella sua lucida follia. Il senso che traspare da questa possibile disarmonia è che qui i musicisti sanno esattamente quello che fanno, hanno una padronanza dei mezzi sonori non indifferente e soprattutto sanno mettere in musica le proprie emozioni ed i propri vissuti. Ascoltando le lunghissime tracce non si può non restare ammaliati da cori epici che si incastonano in trame articolate, arzigogolate ma senza mai perdere la rabbia che contraddistingue l’essenza del black metal puro e semplice. I riff, per la verità elementari nella loro esecuzione, vengono incrociati a parti di batteria interrotte e soffuse, frammentate. La voce, profonda e dal growl ricercato, recita invocazioni arcane segnando spesso il ritmo delle composizioni. È curioso come non ci sia un vero e proprio protagonista nel gruppo, non c’è una guida. È come se la canzone si sviluppasse con una volontà propria, lasciando ai singoli componenti nei momenti isolati per esprimersi, quasi che gli autori diventassero ospiti della loro stessa creazione. Strano effetto davvero, ma è probabilmente il pregio di questo lavoro, a conti fatti un disco veramente riuscito.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10