(Dusktone) Dal precedente “The Man Behind The Sun” sono passati sei anni, un tempo durante il quale la band italiana ha tenuto varie esibizioni, ma anche un tempo per crescere ulteriormente, per riflettere ed evolvere, intensificando questo personale percorso che si inerpica attraverso un sentiero avvolto da tenebre fitte. “Sila Nuna” è ancor più tetro, è pregno di disperazione ed è glaciale, quasi a suggerire le tematiche trattate, ovvero la mitologia degli Inuit, la popolazione dei ghiacci del nord del pianeta. Sila Nuna”, infatti, è un titolo di origine Inuktitut che sta a significare ‘cielo e terra’, un titolo che va nel profondo della cultura di quelle popolazioni; i brani, poi, fin dal titolo non nascondono la tematica trattata: “Tulugaq” è il dio Corvo che porta la luce, “Amarok” è il lupo che protegge la foresta, “Arnajuinnaq” è la dea del ghiaccio e del vento, “Torngarsuk” governa il regno degli spiriti e la conclusiva “Sedna”, la dea dei mari, traccia che vede come ospiti le voci di S.D. Ramirez (Psychonaut 4) e di Agnese Alteri (Sisthema). I brani sono suddivisi da intermezzi atmosferici, “Qimmuktuq”, parola che significa ‘riposarsi attorno al fuoco durante un viaggio’, cosa che innalza ulteriormente la dimensione mistica e la potenza espressiva della band di Cesena. Un album emozionale ed emozionante che è stato portato a termine faticosamente, se consideriamo che anche la line up è completamente cambiata, con la sola permanenza stabile del mastermind Alex Crisafulli. Un album maturo, complesso, curato nei minimi dettagli, con le componenti tradizionali quali black, sludge, doom e post-metal che si fondono assieme in maniera più omogenea, posando pietre fondamentali per la costruzione di un muro sonoro che ormai mostra l’inconfondibile marchio di fabbrica dei Sedna.
(Luca Zakk) Voto: 9/10




