copSeedna(Transcending Obscurity Records) I Seedna si manifestano da una Svezia oscura, decadente, fredda. Black metal. Post-metal. Entrambi. Nessuno. In queste sette imponenti traccie i cinque musicisti firmano di proprio pugno un personale black, manifestando un possente post-metal, passando per un doom macilento, il tutto con un costante geniale trascinamento dell’ascoltatore da un genere all’altro, ascoltatore che viene strattonato, spinto, buttato da un versante all’altro senza pietà o rispetto. Apre “Hourglass”, che poi è l’immagine rappresentata in copertina, la continuazione di una vita dopo la morte, il benvenuto verso un rituale ricco di emozioni. Oltre ventidue minuti per “Wander”, un brano monolitico dove viene riassunto il genere contrapposto e cangiante dell’intero “Forlorn”: melodico e atmosferico per quelle parentesi ai confini con tra DSBM e ambient, decadente e doomy in quanto lento e letale, crudele ed estremo grazie ad un growl disumano, oscuro con quei riff pesanti e pessimistici. Sogni (o incubi?) con la dolce melodia di “Passage”, un brano immenso, fantastico, capace di rendere le porte degli abissi eroticamente irresistibili. I ritmi lenti esposti fino a questo punto vengono annullati, denaturati, violentanti con “Frozen”, un brano feroce di post black con marcate radici old-school ed una evoluzione post-atmosferica sensuale. Totalmente ambient, con impulsi noise la lunga e riflessiva “Eternal” mentre “Abyssus”, l’altro brano lunghissimo (oltre undici minuti), riporta su territori freddi con un post black lento e deliziosamente incisivo. La conclusiva “O” chiude il portale lasciato aperto dalla opener, lo chiude con malinconia e tristezza, quasi si sentono i cardini cigolare ed il rumore di una soglia che si chiude, per sempre, separando due mondi, firmando una condanna eterna. Album sorprendente. Un album che assurdamente non inventa nulla, pur riscrivendo tutto. Nel momento in cui il genere sembra identificato, il cambio diventa radicale (ma sempre progressivo) e tutto ad un tratto ci si trova altrove, con altre visioni, altri scenari, un altro panorama… quest’ultimo sempre tetro e maligno. Oltre un’ora di viaggio quasi spirituale tra meandri ignoti e misticamente misteriosi.

(Luca Zakk) Voto: 9/10