copSELVA(Argonauta Records) Un criptico mix di sonorità estreme e avvolgenti atmosfere tetre, con marcate ispirazioni derivanti da black metal, post hard core e screamo senza dimenticare una tendenza capace di dipingere scenari privi di luce, materializzando ambienti ostili, angoscianti, asfissianti. La band è Italiana, ma ha registrato a Los Angeles e questo debutto a poco tempo dalla nascita (2013) li porta a divulgare una visione criptica e tetra del mondo, della vita, dei suoni stessi. Il loro moniker amano mostralo come “[‘selvə]” (fonetico e persino il titolo dell’album è espresso in quel modo). E questo essere eccentrici si sente da subito nella intro “[I]”… pura atmosfera derivante da oppressione, ambientazioni post olocausto, artificiali. “Enclosure” inizia come una canzonetta rock, per poi esplodere in una violenza inaudita, con drumming forsennato e screaming ricco di sofferenza; ma i cambi di tempo e motivo sono improvvisi, le direzioni mutano, le atmosfere pure, creando un percorso ostile, sempre esaltante, ricco di una componente melodica violentata da cinica brutalità. La title track è post metal evoluto da concetti doom, con il vocalist in uno stato di pura e deliziosa agonia, mentre “Persistent” ha una evoluzione melodica che quasi ispira fiducia, speranza, luce… creando grovigli sonori che escono da qualsivoglia limitato range di confini, andando ad esprimersi secondo la purezza della fantasia più deviata, dimostrando anche l’immensa abilità esecutiva del trio. L’intermezzo “[/]” è inquietante al livelli che sfiorano l’incubo, mentre la lunghissima “Existence” riassume le visioni psichedeliche della band, integrando un riffing poderoso, divisione ritmica entusiasmante ed intermezzi maledettamente profondi ed oscuri. La conclusiva -terminale- “Gloaming” materializza armonia pura, con quasi sette minuti di magia basata su arpeggi stupendi, cristallini, quasi per descrivere una isola di pace e quiete dopo la furia precedente. Intensi, liberi da schemi, brutali ed estremamente emozionali: un debutto lacerante, maledettamente oscuro, enigmatico e perverso.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10