(Svart Records) Con la strana e quasi asettica voce di Noora, giungono al quinto album i finlandesi Seremonia, i quali si perfezionano, si intensificano… diventano tanto più contorti quanto più pungenti che ma. Titolo e copertina che vanno deliziosamente a braccetto, conducono ad otto brani ricchi di vibrazioni ma infinitamente tetri, intensificando quella componente analogica, doom e psichedelica tipica della band. “Väärä valinta” è ossessiva e decadente, come per gli album precedenti la voce di Noora o la si ama o la si odia profondamente, resta tuttavia perfetta per questa espressività sonora dove basi stoner si fanno stordire da acidi che conducono molto lontano, attraverso visioni distorte e malate. Tra rock e punk, tra stoner e barlumi di space rock l’intensa title track, mentre un senso di drammaticità dilaga con la breve “Naamiot”, seguita da “Raskasta vettä”… non solo il brano più lungo del disco, anche quello più profondo, lento, delicato, spirituale, introspettivo, meravigliosamente etereo e magico. “Unohduksen kidassa” si lascia andare completamente, si intensificano le allucinazioni, le visioni cosmiche, ma anche la dimensione prog, la quale ingloba con ingordigia chitarre sensuali, sassofoni, flauti… ed il duetto vocale di Noora con il chitarrista Teemu. Piena di ansia, di fretta “Kaivon pohjalla“, un po’ come per il sax della punkeggiante “Tuolle puolen auringon”, prima del viaggio vintage della provocante e conclusiva “Maailmanlopun aamuna”. Tendenze psichedeliche, suoni che creano dipendenza. Folklore. Rock, punk e groove. Tendenze sperimentali. Un turbinio di luci abbaglianti, neon colorati, rumori cacofonici, atmosfere surreali, allucinogeni potenti, verso una attraente infinità di nuove forme di percezione.

(Luca Zakk) Voto: 8/10