(Helter Skelter / Regain Records) Il vero underground sa celare le perle più preziose, con avidità, con malizia. Gli argentini Serpent Cobra sono un esempio perfetto di cosa ci sia dietro la cortina della visibilità, del mainstream… ma viene da chiedersi se è l’underground che li tiene nascosti o se siano loro a non fregarsene più di tanto, considerando che sono sostanzialmente sempre stati senza etichetta e che curano pochissimo la loro immagine… cosa che tra l’altro li rende ‘puri’… come dimostra la copertina in stile demo amatoriale. Formatisi da pochi anni, nel 2017, con in saccoccia un solo album dal titolo inquietante, “Anatomy of Abuses” nel 2020, oltre a questo EP uscito l’anno scorso sempre in forma indipendente… ma ora preso in mano da gente che lo diffonde negli unici due supporti che ne esaltino l’essenza: il vinile e la cassetta! La band è un quartetto ma zoccolo duro è composto dalla vocalist Carolina Dusau (anche chitarra ritmica… dopo aver coperto pure il ruolo di bassista) e dal chitarrista Emanuel Acosta, ed insieme abbracciano una devastazione artistica si lascia andare in una galassia stoner/doom dando forte spazio a melodia e ad un meraviglioso sentore di improvvisazione. Potente e drammatica “Walpurgis Night”, pezzo incalzante, ricco di vibrazione e capace di giocare con le rimiche per dar spazio ad un’ottima chitarra solista. Capolavoro la title track, che esce dal genere… pur restandone legata: uno strumentale nel quale la chitarra crea una ambientazione tanto brillante quanto tetra, un preludio a maledizioni, a paurosi presagi, a proibiti rituali notturni. In chiusura lo stoner graffiante ed ossessivo di “Bloody Countess”, brano nel quale la voce inquietante e minacciosa di Carol si rivela perfetta per questo genere, per quell’espressività tossica che la musica mette in scena. Solo tre brani, meno di un quarto d’ora… ma parliamo di tre brani penetranti e di un quarto d’ora che diventa velocemente un’ora, in quanto “Beware” esige sempre l’immediato riascolto!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10