(From The Vaults) La Grecia ne ha partorite di band capaci di toccare l’oscurità e metterla in musica. Questi figli della nazione ellenica, i Serpent Lord, sono al secondo album nel quale l’heavy metal viene ricoperto da una matrice occult, sulfurea dunque, ma anche di una certa oscurità e tinte tenebrose. Con testi attorcigliati su temi di religione, mistero, demoni e magia, i Serpent Lord cromano di nero questo heavy metal un tantino acerbo ma ricco di energia, quanto di immediatezza e spunti più introversi, insomma a loro modo progressive. Più volte in tour per l’Europa, i Serpents hanno aperto per Rotting Christ, Grand Magus, Northwind, Blaze Bayley ed altri.Tutte realtà dalle quali la band qualcosa ha assorbito, nonostante ogni pezzo lasci intendere il tocco, il marchio personale di questi adepti delle tenebre. Un cantante dai toni vocali alti ed epici, sarebbe perfetto per il power metal Marios Arikas, ma la sua voce ben disposta in questo heavy metal ben si sposa con i toni saturnini e tenebrosi della musica. Atmosfere cupe o inquiete, lunari e misteriose, da esse i riff emergono con una naturale capacità ed emblematicamente accattivanti come lo sono anche gli assoli. Ottimo il lavoro di Konstantinos Sotirelis al basso che opera con maestria tra le linee del riffing e i pattern ritmici. Brani tra oltre tre e i cinque minuti, esprimo al meglio sia il discorso melodico che la struttura che arriva ad evolversi lungo il suo corso di svolgimento nei pezzi. Il riffing in generale è articolato e crea momenti semi-prog. In “Apocrypha” si respira la notte fonda, si avevrte il pallore della luna che getta ombre sinistre in ogni dove. Il tutto ha un accento heavy metal quanto un determinante alone occult hard rock che potrebbe ricordare Paul Chain ma anche i Candlemass o i Mercyful Fate.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10

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