(Season Of Mist) ‘Il morso di Cristo’ pone in copertina una rielaborazione del catastrofico incendio che ha colpito la cattedrale di Notre Dame a Parigi il 15 aprile del 2019. L’evento diviene un simbolo per questo album scritto dal cantante Saint Vincent. Tematicamente parlando “La Morsure du Christ” dichiara che il mondo si sta allontanando dalla religione e dalla spiritualità. Lo fa attraverso una serie di figure, allegorie e strofe simbolicamente anti-cristiane. Saint Vincent infatti chiude l’album urlando «Ho le loro fiamme felici, il fuoco dei vosti demoni. Acclama il trinfo di Lucifero!». L’incendio di Notre Dame diventa la fine del regno cristiano e il tradimento definitivo di dio. La cattedrale non è caduta in cenere, ma da questo evento rinascerà qualcosa e senza dio. I testi in francese dei Seth sono focalizzati su questi concetti e attorno a loro ruota il black metal veloce, decisamente raw con chitarre selvagge e tastiere alle spalle che rendono il tutto più ampio, colossale. Registrato nello studio Sainte Marthe di Parigi, già usato da Loudblast, Regarde Les Hommes Tomber e altri, “La Morsure du Christ” è black metal classico nelle sue fasi veloci, mentre in quelle più lente e neo-atmospheric emerge un taglio contemporaneo del genere. Black metal con quella vena symphonic della prima era, quella in stile Emperor per esempio che vede poi dei suoni francamente troppo ‘inscatolati’, pressati. “La Morsure du Christ” diventa però nel suo essere un fiero e valido esempio del genere perché i francesi lo suonano nel segno della tradizione, sia per come suonano sia palesando un atteggiamento anti-crisitano e dunque ‘contro’ tutto e tutti, contrario a idealismi probabilmente vuoti di significato.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10