(Sphere Music Media) Capita spesso che il terzo album per una band metal si riveli quello decisive. Il terzo album come consacrazione o conferma delle qualità di una band. I portoghesi Shadowsphere con “Inferno” si attestano su un livello decisamente ottimo. Dopo l’intro parte un gruppo di canzoni a metà tra il melodic death metal e il thrash metal più spinto e vigoroso. Elementi tecnici e comunque una buona tecnica diffusa nell’album provvedono a definire in modo netto e potente le canzoni. Si distinguono “Dead Behind My Eyes”, furiosa tirata con ampi squarci melodici e “Suicide Reign Salvation” e “Alone at the End of the World”, quasi 8’ di variazioni e con il contributo della voce femminile ad arricchire il comunque buon comparto vocale di Paulo Gonçalves. “Gehenna” riprende i Testament degli ultimi anni, ma in generale il sound degli Shadowsphere non risulta datato o fermamente legato ai canovacci del melodic death metal o del thrash metal. I due generi son ben fusi insieme. Buoni anche i diversi spunti solisti di Ricardo Trincheiras e Luis Miguel Goulão, con le sei corde. Tradizione nel segno della modernità, una produzione cristallina, curata da Tiago Canadas, con il mastering di Jim Fogarty all’Adam D.´s Zing Studio; tutti elementi che hanno valorizzato degnamente questa nuova prova della band.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10