copshakhtyor(Cyclone Empire) Si ripetono i tedeschi Shakhtyor. Tornano dopo il debutto del 2012. Sono sempre in tre, affidano la cover sempre a Christian “Zeichentier” von Wieding (che ha lavorato anche con Nuclear Assault) e continuano ad addentrarsi in un oscuro post metal completamente strumentale. E tutto per passione, visto che la band stessa dichiara che i tre membri sono impegnatissimi con il normale lavoro, il quale offre poco spazio per poter comporre, provare, registrare. Quasi cinquanta minuti ossessivi, sempre con linee ritmiche monumentali, drumming con ancora una volta tuonante e con un fantastico abuso dei piatti. Le tracce spaziano dalla pseudo ambientale “Pechblende”, che dura meno di quattro minuti, fino ad arrivare a pezzi da sette, nove e ben oltre i dieci minuti rappresentati dalla immensa “Zerfall”, una sequenza di atmosfere asfissianti, soffocanti, inquinanti con una progressione ritmica che non perdona, non risparmia, non lascia spazio all’immaginazione. Bellissimi gli accenti industriali sull’epica e trionfale “Solaris”, mentre appare funereo e letale il post doom della lentissima title track. Ossessivamente ipnotici, ma anche travolgenti. Atmosferici, ma anche violenti. Un concentrato di musica che non trova una pacifica collocazione tra gli scenari estremi e quelli delicati o ambientali. Musica sapientemente rinchiusa in un limbo sonoro devastante.

(Luca Zakk) Voto: 8/10