(Everlasting Spew Records) “Latitudes of Sorrow” è frutto della coabitazione tra i romani Shores Of Null e il duo finlandese Convocation. I Shores Of Null con già cinque album alle spalle, sono un ottimo esempio del doom metal di novantiana memoria e vicino alle eleganze dei Paradise Lost. La quota nello split della band romana si sviluppa attraverso tre pezzi. Tutti e tre di ottima fattura, con le tipiche andature un po’ dimesse e improvvisi avanzamenti con passo più deciso, con la melodia portante che si sviluppa attraverso. Ottimo l’uso vocale, attraverso parti clean e semi-growl oltre a punte di scream. “An Easy Way” è forse il brano più immediato, certamente influenzato dagli inglesi Paradise Lost di un tempo, mentre “The Year Without Summer” rievoca tutti i cliché generali del doom metal britannico di un tempo. L’altra composizione della band è “The White Wound” che sostanzialmente è parente nella struttura a “An Easy Way”. La band romana totalizza circa diciotto minuti di musica con tre pezzi di circa sei minuti ciascuno. I finlandesi Convocation spostano il proprio doom verso territori funeral. Amtosfere fosche, maledette, tratteggiate nei ben oltre dieci minuti di “Abaddon’s Shadow” e nei quasi nove di “Empty Room”. Un sound più cavernoso e duro, affatto elegante e fluido come quello dei loro coinquilini italiani di release, perché settato su un impatto ben superiore per via di riff decisi e ritmati, sintetizzatori che allargano le atmosfere e un drumming artificiale. Everlasting Spew Records immette così sul mercato oltre trentasette minuti di un doom metal con ampi margini di stile e modi di essere del genere.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10