(Argonauta Records) Dall’affascinante Berlino, debuttano i post sludge metallers Shovel, i quali -come da moniker- prendono a badilate l’ascoltatore senza alcuna pietà. Riff granitici si alternano ad evoluzioni melodiche, spesso in contrasto con atmosfere distopiche, surreali, decisamente legate al post metal. Un disco tagliente, pungente, graffiante, ruvido, inospitale, ma anche seducente, un album che prende forma grazie ad una registrazione analogica su nastro in presa diretta, fattore che esalta assolutamente questa poderosa gamma di onde sonore. Non mancano approfondimenti tetri come “III. The Fall of the Sun” o brani pesanti ricchi di divagazioni come “V. Mære”. Domina un post doom cosmico su “I. The Void” (con bellissimi spunti che ricordano Cult of Luna, Isis e Neurosis), si rivela ipnotica ed irresistibile “II. The Lake“ feat. Vassilis Avgoustakis dei Rosebleed, mentre “VII. Havoc” regala anche tendenze che legano con ipotesi hard core. Cinquanta minuti pesanti, laceranti, un altro centro dell’insaziabile Argonauta Records!

(Luca Zakk) Voto: 8/10