copshroudofthee(Blood Harvest) Ecco una delle tante band americane che popolano l’underground a stelle e scrisce. Sono di Portland, nell’Oregon, gli Shroud Of The Heretic e macinano appunto un death metal molto cupo per visa di una direzione doomeggiante in alcuni frangenti, oltre che per un impasto vero e proprio di chitarre e basso che rasenta la frequenza di un motore di un qualche trattore vecchio di decenni. Forse si potrebbe parlare di groove in questo caso, ma vi assicuro che la distorsione del basso e quelle delle chitarre (queste sono di JT) sono complementari. Si sommano, si uniscono e si cementificano formando un muro sonoro. Voce cavernosa (di Thom, anche bassista), un growl liscio e pregno di riverbero. Il drumming di Lauren si adegua alle andature dei pezzi, ma le registrazioni e chi ha mosso le manopole e piste di volumi e strumenti ha piazzato la batteria un po’ sotto a quelli del resto. Il sound è qualcosa di catramoso e marcio, ma è qualcosa che allea e rende sorelle oscurità e malvagità. E’ il tipico occult death metal, cioè la piena presa di posizione di un songwriting che si rivolge alla celebrazione delle scienze occulte e ne subisce quell’aura perduta, forse anche un po’ freak, come nel caso di “Heretical Screams” che sfocia alla fine in una sorta di rumorismo, psichedelia e caos insieme. Dunque un death metal condizionato da momenti di atmosfera, spesso delineati da andature lente e scandite, molto doom nella sostanza, oppure votato a spedite soluzioni in canonici blast beat. La title track ne è un buon esempio. Questi alti e bassi e la rumorosa cooperazione tra gli strumenti a corda, continuamente scanditi dai colpi secchi e diretti della batteria, sono le caratteristiche salienti della band. “Revelations in Alchemy” esce in vinile per la Blood Harvest e in CD per la Craneo Negro, la stessa coppia che due anni fa mise in commercio e con le stesse modalità di formato il demo dei SOTE, cioè “The Boiled to Death”.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10