(autoproduzione) Ritroviamo gli olandesi Shuulak che giungono al terzo EP, dopo averli già affrontati per l’ottimo “Albedo”, QUI, dello scorso anno. Il primo dei tre EP è “Nigredo” di due anni fa. Shuulak basano i loro riff sull’heavy metal con sfumature power e un’atmosfera generale che a tratti ricorda i Queensryche, pur determinando qualcosa che sommariamente identifica il marchio di stile della band. Proprio le atmosfere sono una caratteristica determinante nell’economia dei pezzi, tinteggiate anche da sintetizzatori che ne rinforzano l’anima. Bastiën Baron è dinamico nel suo cantare e creare le giuste variazioni nelle linee vocali. Tre pezzi e una outro, appunto la title track, rappresentano un nuovo capitolo per l’emergente band dei Pesi Bassi. Tre EP in cinque anni sono piccoli ma importanti passi, soprattutto perché il risultato delle composizioni è sempre stato interessante o quanto meno piacevole. Chissà che presto un full length possa essere esibito con la stessa padronanza di songwriting.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10