(autoproduzione) I Shuulak di Breda, Olanda, si sono lanciati nell’iniziativa di pubblicare un album attraverso una serie di EP. Hanno intrapreso questo percorso nel 2017 con l’EP “Nigredo”, poi ogni anno un nuovo EP, cioè “Albedo” (QUI recensito), “Citrinitas” (QUI) e quest’anno la tetralogia alchemica si chiude con “Rubedo”. L’alchimia è il concept base degli EP, nei quali la figura dell’alchimista è valutata nel suo percorso formativo verso la conoscenza, un percorso non privo di tentazioni, errori e trappole. Musicalmente i Shuulak hanno tendenze prog nel proprio metal che sa mettere insieme l’heavy metal quanto scarni esempi di modern/melodic metal. Bastiën Baron e soci, tra l’altro due quinti sdella band ono donne, con una chitarrista solista, Eve Laetitia dall’ottima tecnica solista, e la bassista Puck Wildschut, completano la band il chitarrista ritmico Ricardo Kroon e Angelo Tower alla batteria, esprimono riff netti, chiari e con variazioni tra arpeggi e assoli ben smaltati. “Ancient Sins”, è l’opener, mostra bene come lavorano le chitarre e le alternative ai passi metal che diventano di fatto prog, mostrato in una maniera affatto intricata. “Scourge of Aeons” è ricca di pathos e “The Azoth” rappresenta il culmine di “Rubedo”, in fatto di esecuzione per tutti gli elementi della band. Cinque pezzi nei quali la title track è un frammento parlato e “The Azoth II” è una outro molto aggraziata. A questo punto andrebbero sommati i quattro EP per avere il totale dell’opera in un unico ascolto. La cosa avverrà nel 2021 con la pubblicazione dell’intero album, ma intanto si possono ascoltare i primi tre EP, ma presumibilmente la band inserirà anche “Rubedo”, QUI. L’ascolto frammentato con gli EP mostra aspetti simili tra loro e non. Si pensi agli gli intermezzi che rompono il fluire dei pezzi esposti come brani semi-strumentali e quieti, posti alla fine di ogni EP ma nel totale dell’album contribuiscono all’economia della storia, appaiono meno aderenti ad essa se presi singolarmente. Al contempo “Nigredo” rispetto agli altri sembra avere i brani più heavy del futuro album. Per ora però sospendiamo ogni giudizio definitivo sulla tetralogia e concentriamoci solo su questa ultima prova.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10