(Metal Blade Records) Secondo album in cinque anni per quello che sarebbe etichettabile come un super gruppo. I Siege Of Power sono l’unione di forze, di intenti e di arte di Chris Reifert, cantante e membro degli Autopsy, di Paul Baayens, il chitarrista degli Asphyx, del bassista Theo van Eekelen, ex Hail of Bullets, e infine di Bob Bagchus, un batterista che ha militato negli Asphyx. Dei quattro almeno tre hanno collaborato anche in altre band. Reifert e Baayens trasferiscono qualcosa delle loro rispettive band di appartenenza, Autopsy e Asphyx, però lo stesso vale per gli altri, tuttavia sono gli Asphyx che si avvertono maggiormente negli undici pezzi di “This Is Tomorrow. Ad ogni modo tutto arriva all’orecchio come una derivazione, un surrogato e non una trasposizione di fatto. Il death metal dei Siege Of Power è di natura old style ma non ha i crismi della nostalgia e soprattutto è diluito da partiture abbondantemente thrash metal e brevi incisi doom metal. I Siege Of Power sono anche il prodotto di più influenze ed esperienze che arrivano a coesistere in maniera interessante. “This Is Tomorrow” esprime brani invitanti come “Scavangers” e “Deeper Wounds”, nonché poderosi ed elettrizzanti come “Force Fed Fear”, un brano slayeriano nei termini, oppure la seguente “Sinister Christian” e “The Devil’s Grasp” che puzza clamorosamente di Motörhead. L’ascolto procede tra cavalcate e un abbondante uso di tempi medi, scansionati in supporto a un riffing andante e poderoso. Le melodie spesso sono memorabili, dei veri inni, come appunto accade negli Asphyx ma è il ‘wall of sound’ ad emergere: “This Is Tomorrow” prevede riff che si stemperano in improvvisi accordi aperti, in sortite di natura doom metal, con Bob Bagchus che intona colpi netti, modulati sulle trame delle chitarre. Un amalgama oscuro, tenebroso e roccioso.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10