(Casus Belli Musica) La Casus Belli propone questo split che racchiude i debut album di due nomi ucraini, cioè i Silentium e gli AR. Due formazioni votate al pagan darkwave/ambient. Quindi niente chitarre, batteria e cose del genere. Synth a tutto spiano, atmosfere neanche troppo dark, sicuramente new wave o barocche, costruite in nome di un detto che mette insieme l’ideologia di questi moniker: “SVB SPECIE AETERNITATIS – CONVENIENTER CVM NATVRA VIVE – EX MORE MAIORVM”. Mai studiato il latino, ma dovrebbe suonare come “dal momento dell’eternità-vivi la tua vita in conformità con la natura – secondo l’usanza degli antenati”, un bel concetto probabilmente ma la musica è completamente strumentale e il foglio informativo dell’etichetta da solo una sorta di riassuntiva biografia e di concetti molto generici. Affronto dunque la musica. Ho trovato i Silentium davvero strani. Se i primi due pezzi (ne hanno realizzati 18) son sembrati alquanto noiosi e privi di un’inventiva concreta, “The Moonlight Lake” mi ha ricordato qualcosa di Mike Oldfield e “The Spectrum of Darkness” le fasi spaziali dei Tangerine Dream. Un momento grazioso è “Cradle of Dreams”, un ambient dal carattere onirico. Decisamente dark-new wave “Illusions’ King”, mentre la versione due di “errata” appare come un Ludovico Einaudi in versione elettronica. I suoni sono abbastanza retrò, con qualche midi e tastiere che si sentono essere datate. Questo viene spiegato dal fatto che i pezzi dei Silentium risalgono al periodo 1988-’94. Quelli degli AR risalgono al 1992-’99 ed entrambi gli album hanno conosciuto una versione in cassetta, mentre negli anni 2000 in Nord America circolarono versioni in CD. Gli AR hanno un approccio più maestoso nelle melodie, sono maggiormente architettate, c’è più struttura rispetto al minimal dei Silentium. Almeno per una parte di pezzi. I brani sono 13 più 2 bonus track che sono dei remix. Tuttavia anche per gli AR ci sono situazioni povere, suoni midi, melodie monotematiche, come in “The Winds that Blow from the Black Sea”. Anche per AR esistono rimandi a stili già noti, pensando proprio ai Tangerine Dream. Interessanti i due remix. Essendo due proposte che giungono da paesi dell’est, concepite in anni dove il Muro di Berlino era da poco crollato (o stava per farlo) e l’URSS stava cambiando il suo volto, lo split potrebbe incuriosire gli appassionati del genere, soprattutto di quegli anni. Trovo però difficile trovare un’altra collocazione d’interesse per chi non ha mai approfondito quel tipo di genere.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10