copsilverlake(SG Records) Agile e per nulla cervellotico progresive metal per i Silver Lake, una band italiana che consolida le proprie capacità attraverso questo secondo album che annuncia melodie fresche e accattivanti. Un equilibrio di stile interessante, però qualche canzone poteva essere basata su un minutaggio un pochino ridotto. A onor del vero i pezzi si assetano tra gli oltre 4’ e gli oltre 5’ e con “The Illusion” che è l’unica a scendere sotto i 4’, dunque non canzoni estremamente lunghe, tengo però a precisare che il progressive tutto sommato vive anche di qualche lungaggine e che non sempre è sinonimo di un qualcosa di stentato o non riuscito. Ciò che conta è che i Silver Lake sono musicisti abili e si prendono il loro spazio e tempo per sviluppare i propri discorsi musicali. Discorsi impiantati anche su testi ben caratterizzati e dominati dalla condizione dell’anima umana e di tutto quello che si cela dietro. La canzone “58” è dedicata ad un loro amico, Marco Simoncelli. C’è una buona ricchezza strutturale nelle chitarre che tessono trame che sorreggono i pezzi, un’ossatura dunque importante, mentre le tastiere saltano fuori spesso con espressioni soliste. Piace molto la voce di Davide Bertozzi, con un timbro vagamente alla Geoff Tate e comunque sempre ben coinvolto nella costruzione delle melodie oppure nello staccarsi da esse ed emergere con una sua personale interpretazione, come accade in “Demon” ed altri contesti. L’album possiede qualche canzone più che interessante e nei suoi quasi 50’ tutto sommato ha pochi cali di tensione.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10