
(autoprodotto) La luminosità e la pace del Natale hanno sempre assunto un gusto diverso quando entra in gioco la musica. L’allegria può essere amplificata, il Natale può essere celebrato in modo più intenso quando la colonna sonora offre brani quali “Thank God It’s Christmas” dei Queen, “Happy Xmas (War Is Over)” di John Lennon, “Please Come Home for Christmas” degli Eagles, “Santa Claus Is Comin’ To Town” del Boss, senza ovviamente dimenticare l’irresistibile “Last Christmas” degli Wham!. Poi la ‘magia’ del Natale si presta benissimo a essere deviata dalle tenebre del metal, rendendo quella notte meno pacifica e più diabolica, meno celebrativa e più dannata, con luci natalizie che diventano ombre inquietanti, maligne, misteriose. La storia della musica vanta innumerevoli esempi, da “Black Christmas” dei Venom a “No Presents for Christmas ” di King Diamond, fino all’epica “Christmas Truce” dei Sabaton o la pagana “Viking Christmas” degli Amon Amarth; l’elenco potrebbe andare avanti all’infinito. C’è però un’icona che occupa il trono del Natale oscuro, epico e teatrale: Trans-Siberian Orchestra. Le opere rock natalizie di questo progetto sono leggendarie, dal primo album “Christmas Eve and Other Stories“, a capolavori quali “Beethoven’s Last Night”. Se quelle opere riescono a trasmettervi emozioni forti, allora “A Canticle For The Christmas Chaos” diventa indubbiamente un pezzo fondamentale della vostra discografia. Un’opera grandiosa, una composizione maestosa con arrangiamenti di pregiata fattura: “A Canticle For The Christmas Chaos” riprende da dove era arrivata “La Casa dalle Cinque Punte”, una storia iniziata con “Sons Of The Mountain’s Witch”, e ambienta il tutto nel periodo natalizio… ma in modo più onirico, più surreale, con salti spazio-temporali apparentemente illogici (a-là David Lynch, se vogliamo, artista del quale il Maestro Giorgini è un estimatore), con un continuo altalenarsi tra realtà e sogno: una dimensione narrativa sicuramente perfetta per il periodo natalizio. Musica composta che ingloba e modifica varie famose melodie natalizie (come succede con il metal estremo di “Night of the Krampus”), e resa possibile dai vari artisti ospiti: Montero Paxti (violone, viola da gamba), Marina Meinero (violino), Enrico Modini (chitarra acustica), Jorè Storchi (chitarra elettrica), Nadia Reverberi (soprano), con le voci di Carlo Baja Guarienti, Luca ‘Animae’ Gregori (Darkend), Cristina Ferrari, Francesca Vivone, fino a Debora Costi per grafica e copertina. È Natale. Spegnete le luci. Chiudete gli occhi. Lasciatevi andare. Saranno settanta minuti di pura emozione.
(Luca Zakk) Voto: 10/10
NB: Il Maestro Giorgini dedica questa opera al suo maestro di pianoforte Marcello Mazzoni, morto il 28 aprile di quest’anno. Alcuni brani dell’opera sono stati creati con il suo aiuto, originariamente per altri progetti.




