copsinnersmoon(Inverse Records) In alcuni paesi dell’est europeo, come mi è già capitato di dire più volte, le scene underground sono meno artefatte e smaliziate: è più facile trovare band ancorate al sound di dieci o quindici anni fa. I Sinners Moon vengono dalla Slovacchia, esordiscono con questo “Atlantis” e, senza pretesa di strafare, si ricollegano al sound di Nightwish, Epica, Visions of Atlantis, Within Temptation e compagnia female fronted. “Inner Demons” è un power/gothic abbastanza di maniera, prodotto forse in maniera non eccellente (la batteria è un po’ troppo sferragliante), dove l’alternanza fra voce maschile e femminile sa molto di già sentito. Molto più grinta, e addirittura qualche passaggio neoclassico, in “Buried”; il mid-tempo “Pray for the Child” si affida molto a tastiere eteree. “My Servant” vede la partecipazione di Tony Kakko, non eccessivamente incisiva ma comunque efficace; anche “Fly to the Moon” è spedita e accattivante, con delle parti strumentali ariose. Dopo un altro brano un po’ noiosetto, cioè la traccia autotitolata, i nostri si riscattano (almeno in parte) con l’epos di undici minuti “Atlantis”, che presenta un gothic metal drammatico e incalzante, pieno di escursioni pianistiche e passaggi dal sapore cinematografico. Un disco che, fra luci ed ombre, si fa comunque ascoltare fino alla fine.

(René Urkus) Voto: 6,5/10