(Scarlet Records) Mi aveva molto convinto l’esordio (recensione qui), del 2018, e direi che gli svedesi Six Foot Six sono riusciti a ripetersi con questo “End of All”: Kristoffer Göbel e compagni faranno probabilmente storcere il naso ai puristi, ma il loro power/melodic metal è ancora vincente e godibile. Catchy e ritmata “Welcome to Your Nightmare”, che ormai fa pensare a dei Sabaton meno pacchiani, o a dei Civil War meno… western! Ancora più furbetta la titletrack, mentre “In the Eyes of the World” rubacchia un riff ai Gamma Ray; pachidermica, con un basso alla Manowar dei bei tempi andati, e forse qualche richiamo ai Brothers of Metal di oggi, “Blood Will Out”. Altro refrain potente e indovinato per “Last Days of Our Lives”, poi arriva “Finale Vittoria”, con i suoi versi in italiano e le sue trame maideniane in crescendo, forse la vetta del disco per orecchiabilità e melodia. Un sound più moderno, con voce filtrata e riferimenti (cauti) agli Evergrey, per la serrata “I Am Your King”; un ritornello larger than life molto bello, e un approccio maggiormente hard rock, per “Edge of the World”. La chiusa è affidata alla graffiante “Break the Wheel”, per cui ho pensato ai Brainstorm. Metal forse ‘generalista’, ma non pop o semplicistico… e comunque di presa sicura.

(René Urkus) Voto: 7,5/10