copsixgunsaints(Dead Inside Records) Hard rock made in California: siamo alle origini, al fulcro del movimento, alla base assoluta. Ma dimentichiamoci i personaggi ottantiani, l’estremo, l’assurdo, il glam: i Six Gun Saints sono quattro ragazzi che sanno fare ottima musica, un ottimo hard rock ricco di groove, potente, intenso, curato. Hanno una venatura di sporcizia nel sound, quasi remotamente punk, che offre loro ulteriore dinamismo ed una energia che arricchiscono con riff intensi, bridge coinvolgenti e suoni ricercati. Potente e sfacciata la opener “5150”, mentre trovo molto bella “Spotlight”, una traccia che presenta un riffing heavy classico decisamente efficace; Anche l’assolo è convincente ed il singer si esprime meglio in questa canzone in quanto non necessita cercare dei limiti come nella precedente. “Join The Rest” sembra una power ballad, ma i toni si incupiscono velocemente, materializzando un pezzo convincente, grintoso e ricco di idee stilistiche interessanti e lontane dai canoni del genere. La vera ballad del disco, anche se ricca di accenti pesanti, è “Never Back Down” una canzone decadente, impegnata, malinconica e ben arrangiata. Con la title track la band si scatena senza ritegno, dando origine a suoni pesanti ma anche mettendo a dura prova il singer che forse non è fatto per questi estremi. Ancora un mix tra hard and heavy, con tocchi più estremi e molto tecnici su “Love is Hell” che chiude questo EP originariamente pubblicato nel 2012 a spese della band ed ora riproposto dalla label in vista del full length. I Six Gun Saints non sono male, hanno tecnica e fantasia: l’unica pecca, forse, è un singer che non si identifica molto bene con il genere, o che non ha ancora trovato la direzione giusta; questo limita un po’ la resa e rischia di occultare le varie ottime idee nell’oblio della mancanza di originalità.

(Luca Zakk) Voto: 6,5/10