copSKA'PHE(I, Voidhanger Records) Stranissimo gruppo questo progetto del chitarrista dei Krieg. Ascoltandolo sono giunto a due conclusioni. La prima è che non c’azzecca nulla col Black americano, a dispetto della nazionalità dei fondatori; secondo, il titolo è veramente indovinato, soprattutto quell’elevazione al quadrato. I nostri infatti han fatto passare giusto due anni dal loro debutto e ogni buona componente introdotta nella loro prima opera qui è stata ripresa e ampliata. Elevata al quadrato, appunto. A cosa mi riferisco? Beh, semplicemente parliamo di un album solidissimo, le cui radici affondano nel Black esoterico e annichilente che si avvicina molto di più alla Svezia che al Nuovo Continente. I riff sono pesantissimi, di uno sporco che alla fine del disco ti vien voglia di farti la doccia. La batteria è regolata nelle assonanze sonore degli inferi, mentre la voce è forse, in ultima analisi, l’elemento più americaneggiante della formazione, ma giusto una reminiscenza. Il risultato è una serie di tracce malevoli e compatte che parlano di esoterismo e blasfemie, dall’incedere marziale e serrato. Non c’è molto spazio per pause di natura strumentale o sinfonica, se non in alcuni arpeggi a metà di alcune canzoni. Ma sono solamente funzionali a far riprendere fiato all’ascoltatore. Assiomatici…

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9,5/10