copskidrow(UDR/EMI) Energia ritrovata, fresca, e travolgente. Torna una delle band più mitiche e potenti della fine degli anni ’80. Torna dopo una lunga pausa discografica, l’ultimo lavoro risale al 2006, con un EP poderoso, primo di tre capitoli, il quale riprende sonorità dell’epoca che vedeva Sebastian Bach alla voce. Johnny Solinger è un cantante potente, aggressivo, e personalmente ritengo che non sia assolutamente meno valido del grande Bach. La sua performance è esplosiva, scatenata, estremamente personale e contribuisce a rendere l’hard rock della band coinvolgente e accattivante, un hard rock suonato benissimo, che la triade Bolan, Sabo e Hill riesce a creare con maestria ed efficienza. Cinque pezzi, per venti minuti di ritorno alle origini, ma con una sensazione di freschezza, di novità, di attualità sonora e di ribellione, quasi come se l’intera band si sentisse completamente ringiovanita, rinvigorita, desiderosa di ricominciare dall’inizio, con sincero gusto per il divertimento e la buona musica. La opener “Kings Of Demolition” richiama l’energia di “Monkey Business”, con tutto quel groove e quel ritornello creato per essere urlato senza contegno. La ballad “This Is Killing Me”, offre tutto il songwriting tipico della band dei tempi d’oro, e rivela essere una canzone bellissima, dolce ma anche molto potente. Semplicemente stupenda. “Get Up” è melodica e grintosa, specialmente nel ritornello che offre a Solinger l’opportunità di affermarsi, di confermarsi e di eliminare qualsiasi chiacchiera o desiderio del ritorno del vecchio frontman. La conclusiva “Stitches” ha un marcato feeling blues, è divertente, suonata in maniera egregia e si colloca come potente preliminare ai capitoli che seguiranno. Gradito ritorno, musica che quasi come nel 1989 scuote e rivela. I mitici Skid Row sono tornati, speriamo che questa volta sia per restare. Melodia, potenza e ribellione. Che il capitolo due arrivi presto, anzi prestissimo.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10