(Metal Blade Records) Colorita formazione che riunisce elementi ubicati in due versanti dell’Oceano Pacifico. Loro sono Mem V. Stein di Exumer e Tatsu Mikami dei Church of Misery, americano il primo e giapponese il secondo. Avvelenati, corrosivi, su di giri in questo lavoro che ricalca le cavalcate della NWOBHM e di Lemmy Kilmister. Nessuna scopiazzatura, ma un agguerrito e letale old style che semina scariche di elettricità. Potenza, velocità, adrenalina sono gli ingredienti primari per Mikami e Stein. I due hanno costruito l’album nell’arco del tempo necessario e in pausa dai loro impegni delle rispettive band, con Tatsu Mikami che ha diretto il processo di scrittura del materiale e suonando il basso, con Stein a occuparsi dei testi, cantato e il concept generale che alberga in Skull Pit. Il resto sono nove canzoni che lacerano gli altoparlanti e graffiano l’ascoltatore, oppure gli rovinano addosso con la grazia di un treno lanciato. “Marauders” oppure “Soul Riders” ad esempio. Si distingue “All the Lessons” dei Rose Tattoo, non da meno il boogie di “Year of the Dog”. Dopo un paio di ascolti l’album lo si ingolla senza problemi.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10