(Selfmadegod Records) Puro e duro grindcore. Duro e violento, estremi come dovrebbe essere. Un album di rara bellezza, per questo duo di Los Angeles con partecipazioni presso Ripped To Shreds, Azath e Draghkar. Pur non inventando nulla, ammesso che sia ancora possibile in questo filone musicale, i Skullsmasher riescono a siglare quella furiosa e dogmatica espressione della musica estrema. Blast beat velocissimi e serrati, con un rullante dal suono ingabbiato e con il resto dei fusti della batteria non meno opachi. Le chitarre graffiano, hanno frequenze marce e le voci sono folli. Tutto questo in soli 15 minuti e 10 fottutissimi secondi. Serve aggiungere altro? Solo che tra i sedici pezzi c’è anche una cover dei Repulsion.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10